mercoledì 18 luglio 2012

MINETTI sì - MINETTI no: MA CHE PALLE!

In questo periodo di "squacqueramenti" (prendo a prestito il termine da Pirandello) politici e di soprassalti moralistici dettati "dalla voce del padrone" e dalle sue improvvise esigenze di astinenza sessuale (mi riferisco a Berlusconi), perchè pare si stia riconciliando con Veronica, in vista della sua futura candidatura a premier, (...ragazzi, come si amano questi due!), tiene banco un grande argomento: le dimissioni di Lady Olgettina alias Minetti, da consigliere regionale, perchè non eletta dalla "gente". La cosa fa un pò ridere, primo, perchè nel listino, con lei, sempre non eletti dalla gente, c'erano altre 20/30 persone: e quelle? Secondo, perchè non si vede molta differenza tra gli atteggiamenti (chiamiamoli politici) di questa ragazzotta, labbra a canotto, tette e culo, che ammicca e sghignazza con la leggiadria delle paesanotte di Mirabello o di Maccastorna (posto che ce ne siano ancora in circolazione) e quello di altre matrone, magari più scafate, tipo l'on. Santanchè che la ritiene: "incapace o inadatta per la politica". Su quale base? Boh, non è dato sapere, visti anche i trascorsi dell'on. signora, famosa, un tempo, per avere vomitato contro il Berlusca ingiurie da codice penale, finchè - nominata ministro - si è riscoperta estimatrice e fedele custude di Silvio, tanto da annunciare al mondo gli amori dell'ex-moglie Veronica. Nota: se i due si riconcilieranno davvero, da quanto scrivono sul carattere spigoloso e vendicativo della Lario, ci sarà proprio da ridere....
Tornando alla Minetti, è difficile non capire che tutto questo subbuglio mediatico non sia nient'altro che una cortina fumogena per nascondere i veri problemi di questo "pidipiùelle", che fa acqua da tutte le parti e che ne farà ancora di più se Berlusconi tornerà ad essere il padre-padrone. Altro che rinnovare, altro che cambiare nome, altro che pensare di riformare l'Italia! Già ora sono uscite allo scoperto le brigate  destroyer interne che continueranno a contrapporsi e a combattere per le poltrone. Basta pensare che cosa potrà succedere a Lodi e nel Lodigiano. Ci saranno sempre le solite facce, le solite barbette, le solite manfrine sulle associazioni pro sussidiarietà ( ma qualcuno sa che cosa significa per un cattolico questo nome?), i soliti scambi di accuse e di querele e i soliti bamboccioni che non hanno un lavoro, ma vivono abbarbicati alla poltrona in giunta provinciale (fin che potranno, poi in qualche ente-prebenda) per il pacchetto di euro a fine mese, senza troppa fatica. Intanto tutti parleranno di rinnovamento e di moralizzazione. E la Minetti? Paesanotta, sì; ma mica scema. Con una bella buonuscita dal prugnologo di Arcore, riderà di tutti noi, poveri scemi, che, pensionati o no, smadonnano religiosamente a fine mese per fare quadrare i conti, alla faccia del "pidipiùelle" e del "pidimenoelle", che assomigliano molto ai manzoniani Tonio e Gervaso: uno un pò scemo e l'altro un pò furbo e i cittadini soliti fessi.
La conclusione vuole essere meno rinunciataria e qualunquista di quello che può sembrare: mica ci sono solo loro nel panorama politico.      Paolo Bernabei
     

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