martedì 3 luglio 2012

Il fruttarolo di Arcore e il PDL Lodigiano

Arriva l’estate, la calura e pare che il Berlusca si sia sostituito al Senatùr padano. Una volta era lui “il Bossi” che, ai primi caldi, magari in canotta, sigaro e grapì, dettava il verbo e scompaginava le agende politiche. Oggi si cambia. Esaurita la raccolta nei prugneti di Macherio, Arcore e Porto Cervo, ora Berlusconi torna a dare gli oracoli (sì, gli oracoli, perchè quanto ai numeri, numeri veri, non quelli di società addomesticate, l’è dura, durissima tanto per i consensi elettorali che di gradimento). E il povero Angelino (Alfano) dà tanto l’impressione di essere il solito “piripicchio” ad uso ( e consumo) del padrone; mentre attorno a lui si affannano piccoli nanerottoli impazziti, ognuno con il suo manipolo di guastatori, con il compito di difendere il proprio orticello e distruggere quello dell’altro. Ma torniamo al Cav. Smessa la casacca (ovviamente burlesque) del fruttarolo, è andato a Fiuggi, all’Assemblea della Giovane Italia di Anna Grazia Calabria. Scrive la stampa che sembrava quello dei vecchi tempi: in trincea, elmetto e baionetta; soprattutto nel merito e nel contesto. In che modo? Nei 14 minuti di video a ricordare “le glorie”, nel nuovo inno e nel rituale paraliturgico di lui che conciona per un’ora e mezza, intervallato dalla lettura dei suoi vecchi discorsi da parte dei giovani “chierichetti” scelti da Anna Grazia Calabria. Insomma, alle vecchie “pelotas ad usum” s’è cercato una bella continuità con le nuove. Questa volta niente predellino. Ma ha fatto capire che lui “ri-ri-ri-ridiscenderebbe”in campo cioè non ha usato proprio questa metafora (per evitare equivoci….), ma ha proclamato:” dedicarmi alla politica e al Paese, rispondo “sì, io ci sto ma mi dovete dare il 51%”. Caspita! Ma gli Italiani, qualche anno fa, non gliene avevano dato di più? Ma Silvio va avanti e chiede scusa agli Italiani di averli illusi nel 1994, per non avere attuato la rivoluzione liberale. Nel 1994!? Si deve essere perso per strada un bel pezzo di storia (o cronaca colorita più che colorata). Ma al Cav. interessa particolarmente il partito PdL. Annuncia la necessità di nuovi «giovani» innesti oltre che di cambiare nome al partito perché ne serve «uno che scaldi». Non lo dice, ma lui vorrebbe azzerare tutto e ricominciare da capo. Intanto c’è chi, come Ignazio La Russa, che incomincia a mandarlo (educatamente, oh yes!) al diavolo. E tutti i capetti (tanto ex AN che di FI) si danno da fare per cercare adepti. E poi? Ma semplice: Fini con i suoi quattro, lo ha insegnato bene. Continuerà a succedere quel che è accaduto nel Lodigiano. Ho qui davanti a me la pagina de “Il Cittadino” di lunedì 19 dicembre 2011 (p.9). Al voto 1202 iscritti su 2050 (gli altri 800 e passa probabilmente manco sapevano del congresso non essendo “amici” invitati). Comunque grande successo: “Il congresso PdL incorona Fondi”. “I big del partito fanno tappa a Lodi: da qui parte il grande rinnovamento”. Lo dicono Ignazio La Russa, l’on. Crosetto (un “coraggioso” che non ha votato la manovra Monti) e poi il saluto del Presidente Pietro Foroni, del sindaco Guerini, di Santantonio, di Soldati e, dulcis in fundo, di Rinaldo Pizzocri (UDC) che chiede di abolire...”i personalismi” ( ma dài?). E Roberto Formigoni, con un bel discorso sulla novità e la “virtuosità” (urca!). E il coordinatore Fondi, con la sua èquipe, “Subito al lavoro con gli alleati, ma senza “guerre” nella squadra”, dichiara “felice”. Francesco Pesatori sarà “il braccio destro”. Ricordo che chi mi lesse al telefono il pezzo (uno famoso della “squadra”) chiosò: “ con questo braccio e con Claudio Pedrazzini al posto della testa….Che bel rinnovamento!” Il resto è cronaca: litigi, insulti, sgarri e sgarbi, tentativi di ritorsioni e di dismissioni tra le due componenti. Un partito che s’è perso nella nebbia prima e nella calura poi ( se mai c’era…). Mentre a Casalpusterlengo la vicesindaca PdL cinguetta amabilmente, discettando di toponomastica stradale (cosa che non fa male a nessuno), ma non dice una parola che una sulla farsesca pantomima di un sindaco leghista che , dicono, voglia mettere le telecamere nella sede degli Islamici per vedere “se pregano”. Possibile che a nessuno venga in mente almeno il senso del ridicolo, se non quello di spese inutili per una causa persa? Paolo Bernabei - Casalpusterlengo 24/6/2012

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