venerdì 3 settembre 2010

Dov'è finito il partito della gente?

In questi giorni, ho ricevuto via e-mail una lettera della ministra Michela Vittoria Brambilla, con allegata una lettera di Silvio Berlusconi, con l’invito a costituire un gruppo dei “Promotori della Libertà” che, per regolamento, devono essere capitanati da un iscritto al PdL, gli altri possono anche non esserlo. Sia ben chiaro: non mi faccio illusioni di essere stato “scelto e unto dal re o dalla regina”. Si tratta di una comunicazione standard e ho il sospetto, quasi la certezza, che l’indirizzo sia stato preso dai tabulati degli iscritti regolari al PdL. Ciò mi dà a pensare che, in circolazione, di iscritti ce ne siano pochini, nonostante l’arrembaggio alle sedie curuli, alle rendite, alle furbate di napoletana memoria, poste in essere l’indomani delle elezioni. Intanto mi piacerebbe capire bene alcune cosette, possibilmente senza insulti, come ho letto su “Il Cittadino” tempo fa all’indirizzo del consigliere comunale di Lodi, Matteo Papagni (non lo conosco, ma non vedo perché debba essere demonizzato per le sue idee). Vorrei, se possibile, ragionamenti logici e dati di fatto, non le solite tiritere che leggo on line su “Il Mattinale”.
Per prima cosa mi piacerebbe capire la vicenda Fini. Aveva ed ha idee differenti da Berlusconi. E allora? Forse che nel PdL non ci può essere il diritto al confronto ed al dibattito? Come dice l’on. Bondi, “Famiglia Cristiana” può darsi sia ammalata di sinistrismo e antiberlusconismo; ma è altrettanto vero che talune riflessioni sul PdL e sul ruolo che sta svolgendo Berlusconi non mi pare che siano da buttare via. A volte mi chiedo dove stia “questo partito della gente”, annunciato dal famoso discorso del predellino e mai realizzato, tanto che – pure nel Lodigiano- è stato svenduto tutto il possibile alla Lega Nord, in cambio di posti di secondo piano per il PdL. Il semplice fatto è che la Lega Nord era ed è l’unica forza politica dell’attuale centrodestra strutturata territorialmente ed in grado di condurre una campagna elettorale capillare. Cose del genere le pensano in molti, non solo il Presidente Fini, a livello nazionale. Dove sta il delitto di lesa maestà? Tanto più che mi pare di avere letto dichiarazioni incondizionate di sostegno al governo in carica.
Allora qual è il “vero” problema? Incompatibilità di carattere tra i due? La scoperta di avere troppo presto “tra i piedi” il possibile successore, magari poco gradito, perché poco malleabile? Il timore che, invece di uno scontro a tutto campo con la sinistra ci sia la possibilità di un dialogo istituzionale per una vera stagione di riforme? La paura che senza leggi ad personam, prima o poi la magistratura possa fare il suo corso? Quando accenno a leggi ad personam, non intendo leggi costruite esclusivamente per il Presidente del Consiglio; ma leggi che tutelino tutti i cittadini tra i quali figura certamente, e a maggior ragione, il Presidente del Consiglio. Ora non mi pare di avere letto opposizioni nel merito. E dunque per problemi di comunicabilità e tolleranza personali, perché tutti i cittadini devono essere ripiombati in una campagna elettorale che sarà certamente peggiore della precedente, con esiti incerti per tutti, tranne che (così si dice) per la Lega Nord e per l’IdV di Di Pietro?
Sarà bene chiarire questi particolari, visto che l’argomento elezioni è solo rimandato. Il ministro Maroni, poi, si dilunga nel contornare un progetto, non si sa bene da parte di chi, per porre fine all’era Berlusconi. Mi pare, in passato, di avere sentito il ministro Umberto Bossi dichiarare che finchè Berlusconi starà con la Lega, avrà un alleato fedele. Quindi un appoggio politicamente condizionato. O sbaglio?
Se devo essere sincero, sono sempre stato un estimatore di Silvio Berlusconi (molto meno dei nani e delle ballerine di contorno)anche quando ero in un partito che non lo amava, e che non l’ama, come l’UdC di Casini e soci (“gestione settaria e faziosa”, lo qualificò l’On. Marco Follini). Ma che razza di progetto politico può essere quello di sostituire Fini e i suoi con Casini e soci? A quale scopo? Sostituire o ridimensionare alla fine anche Bossi e la Lega? Siamo seri e realisti: quante sedi di Partito ha, quanti iscritti, quale presenza tra la gente e sul territorio ha l’UdC messa a confronto con la Lega Nord? Non è che siamo in pieno teatrino della politica, visto che pure il discorso con l’UdC è solo rimandato…
Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha ottenuto certamente un vasto consenso di popolo; certamente la maggior parte del merito fu suo. Tuttavia questo patrimonio dovrebbe consentire una riflessione realistica e anche “storica” sui fenomeni di vertigine che, a volte, può dare il potere quando è così considerevole. E mi chiedo dove sia finito quel Silvio Berlusconi di una decina di anni fa, che aveva acceso nel cuore “della gente” così tante speranze. Giro la domanda anche alla ministra Michela Vittoria Brambilla.
Paolo Bernabei
(lettera pubblicata su "Il Cittadino" il 27 agosto 2010)

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